sabato 2 agosto 2014

Figli del Caos - Cosmogonia Parte I

In principio era il Caos. Così comincia il racconto di Esiodo, superbo narratore della Teogonia Greca, il mito che di fatto racconta come Zeus, i suoi fratelli ed i suoi figli nacquero, crebbero e raggiunsero il potere divenendo le Divinità dell'Uomo.

Ma cos'era il Caos? Al giorno d'oggi con una simile parole noi descriviamo un assoluto disordine, ma in passato aveva un significato ben diverso, privo di qualsiasi accezione negativa. Infatti, con il termine Caos, gli antichi greci descrivevano l'indivisible e l'imperscrutabile, ovvero ciò che la semplice ragione umana non poteva comprendere. Potremmo così definirlo come un "ordine privo di logica".

Un giorno però, continua Esiodo, il Caos, da solo o in compagnia di Eurinome, la danza cosmica, secondo altri scrittori più recenti, partorì Gea (Gaia), nome con il quale fu identificata la Terra, Madre di ogni cosa, vivente e non vivente, senziete e puramente istintiva. Essa scaturì da questa voragine immensa e la colmò con la propria massa. Il Caos però non aveva ancora terminato di rimettere le proprie creazioni.

 
 
Dopo Gea, infatti, nacque Tartaro, ovvero l'abisso, ciò che divora, trattiene ed imprigiona. Egli fu solo il primo dei fratelli della Madre Terra, i quali furono completati dall'arrivo di Erebo, l'oscurità o pura assenza di luce, e Notte, per i quali gli stessi Dei provarono timore. Ma colui che oltre a Gea sancì il vero potere perpetrato dal Caos fu Eros, la potenza creatrice della passione e dell'amore universale.
Costui viene erroneamente rappresentato ai giorni nostri come un putto dotato di ali ed armato di freccie con le quali fa innamorare i poveri mortali. Infatti, secondo versioni molto più tardi della Cosmogonia Greca, egli non fu altro che un figlio di Afrodite, dea dell'Amore, ma oramai gli storici sono certi nel dire come tale versione non fu altro che una trasposizione a favore dei culti olimpici.
 
Eros detiene un ruolo di tutto rispetto all'interno della Teogonia, in quanto, alla pari di Gea, la Madre di tutte le cose, egli è il motivo per cui l'universo ha una sua vitalità costante in divenire. In poche parole, se Gea è la sede della vita, Eros è la sua energia vitale infinita.
 
Così, dopo aver dato vita alle proprie creature, il Caos si richiuse o si assorbì, lasciando così i Cinque Fratelli ad ordinare il cosmo appena generato. Per espletare tale compito, Gea divenne la sede della vita, come già spiegato poco fa, Tartaro le fondamenta sulla quale esse si sdraiò, Notte il firmamento sopra il suo capo, costantemente corteggiata da Erebo, mentre Eros penetrò l'anima di Gea, dandole la possibilità di rimanere gravida e continuare così l'opera creatrice.
 
 

 
 

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