Al sicuro sul suo trono posto al di sopra dell'Olimpo, dopo aver generato un gran numero di figli e conquistato i cuori di infinite amanti, Zeus perse il proprio timore di essere un giorno spodestato come invece era accaduto a suo padre per sua stessa mano ed al padre di suo padre.
Tra gli immortali non vi era infatti nessuno in grado di reggere il confronto con lui in uno scontro alla pari, ma ciò non significava che un certo malcontento stesse già serpeggiando nello spirito dei suoi simili.
Il seme dell'odio nacque nel fratello maggiore di Zeus, Poseidon, il quale da tempo si era accorto di essere stato ingannato, così questi convinse Hera, Athena ed Apollo a cospirare contro il padre degli Dei, ma Zeus scoprì tutto, punendo severamente i cospiratori. I suoi guai, comunque, non erano ancora finiti.
Al di sotto dell'Olimpo e nel resto del mondo si era infatti propagata una specie di esseri, generati inconsapevolmente dalla stessa Gea (sebbene vi siano molti dubbi su ciò), i quali vivevano esattamente come gli altri animali, sebbene avessero delle fattezze molto simili a quelle delle Divinità. Esseri innocui, privi di una vera e propria coscienza, cosa che però non fermò Zeus dal temere che tra loro vi fosse un possibile rivoluzionario, colui che avrebbe potuto spodestarlo un giorno, in quanto prole della Madre Terra. Non solo, pareva infatti che il profetico Prometeo, il quale aveva combattuto al fianco di Zeus nella Titanomachia, avesse avuto la visione che diceva appunto come un giorno, da un ventre umano, sarebbe nato il giustiziere di Zeus.
Non riuscendo a cogliere il nome dell'usurpatore dall'alleato, Zeus cominciò allora ad odiare gli uomini e non permise loro di avere il fuoco, simbolo della scintilla della conoscenza e della saggezza. Prometeo però, che provava immensa pietà per quei piccoli esserini, penetrò nell'Olimpo grazie ad Athena e da lì rubò il lume della ragione, donandolo così all'umanità. Quando Zeus venne a conoscenza di ciò, decise di distruggere il genere umano, ma desistì a causa delle proteste dei suoi simili. Però, decidendo di farla pagare comunque sia a Prometeo che agli uomini, ordinò ad Efesto di creare una donna bellissima, dotata di tutti i doni delle Dee, come dono per l'umanità. In realtà, Zeus diede a Pandora, così si chiamava tal essere, un'ennesima caratteristica: la curiosità. Affidatole il famosissimo vaso, le ordinò furbescamente di non aprirlo, nonostante sapesse che un giorno sarebbe andato contro il suo ordine. Quando ciò avvenne, dal vaso fuoriuscirono tutti i mali del mondo: Morte, Vecchiaia, Malattia, Astio e Guerra. In fondo al vaso vi era però una cosa molto importante ed altrettanto potente, della quale Zeus non era a conoscenza: la Speranza.
Dal canto suo, Prometeo, fratello di Epimeteo al quale era stata donata Pandora, avvertì il suo parente di non accettare doni da Zeus, così quest'ultimo punì il vecchio alleato incatenandolo ad una colonna, con un rapace che gli mangiava il fegato ogni giorno, ricrescendo poi durante la notte. Zeus infatti voleva solo una cosa da Prometeo: il nome della donna dalla quale sarebbe nato il suo usurpatore, ma Prometeo resistette.
Gea, in lacrime per il destino del coraggioso Prometeo, andò da Zeus e domandò lui di liberarlo, promettendogli che se lo avrebbe fatto Prometeo avrebbe infine rivelato il tanto desiderato nome. Zeus cedette e Prometeo fu liberato. Come promesso, il titano acconenstì a rivelare il suo segreto, ma lo fece anche perché, prevedendo il futuro, sapeva che, in qualsiasi caso, Zeus, un giorno o l'altro, sarebbe stato comunque sconfitto. Il nome della donna venne allora enunciato dalle sue labbra: Teti, una delle Nereidi.
Per fare in modo che tale donna non potesse generare un essere pari a lui, Zeus la costrinse a sposare un mortale, ovvero Peleo, dalla cui unione nacque uno dei più grandi eroi dell'era antica: Achille.
Come sappiamo, Achille non sfidò mai Zeus e morì a Troia, ucciso dalle freccie di Paride, ma alcuni sostennero più tardi che il suo ricordo e le sue gesta furono così grandi che persino un Dio come Zeus, un giorno, si sarebbe visto oscurare dalla sua luce, portando l'umanità a non adorare più le divinità, ma gli eroi, dando inizio al Crepuscolo degli Dei.
Nessun commento:
Posta un commento