Vi era un luogo nell'estremo occidente, una terra dove l'uomo non aveva il permesso di mettere piede e nemmeno le Divinità vi si addentravano a cuor leggero. Al di là del mondo conosciuto, questo luogo d'infinita bellezza divenne il mausoleo di un Albero antico, in grado di donare come suoi frutti degli stupendi Pomi d'Oro, il quale fu donato a Zeus dalla madre di suo padre, Gea, per l'occasione delle sue nozze con Hera.
Tanto importanti erano considerati quei frutti che la regina dell'Olimpo ordinò alle Esperidi, esseri figlie del primordiale titano Notte il cui numero non fu mai conosciuto, di vegliare su di essi. ma Hera era troppo gelosa di quei magnifici pomi, così, temendo che le stesse Esperidi potessero usufruirne, prese il drago Ladone, un mostro d'immensa forza, e lo attorcigliò con le sue spire attorno al tronco dell'albero.
Si dice che solo pochi riuscirono ad avere i pomi nelle proprie grinfie, tra i quali ricordiamo i cavalli della Biga del titano Elios, portatore del Sole, i quali al tramonto, esausti, si riposavano proprio nel giardino sorvegliato dalle Esperidi. Il più importante però fu il semidio Eracle, ennesimo figlio illegittimo del padre degli Dei, Zeus, i quali riuscì a rubarne alcuni in una delle sue famose fatiche.
Dopo secoli e millenni nei quali il Giardino delle Esperidi finì nelle fauci dello spietato oblio, oggi noi ne abbiamo riscoperto i sentieri, riaperto le porte e gustato la visione dei suoi frutti. Mai nessuna cornucopia ha avuto il privilegio di contenere uno solo di questi pomi fatati, nel cui succo risiedono antiche storie, legate a terre e popoli diversi, il cui ricordo non dovrà mai andare perduto.
Cogliendone uno alla volta, noi pochi fortunati assaporeremo così il coraggio di Prometeo, la saggezza di Odino, l'ingegno di Enki e molto, molto altro ancora, perché questo luogo che le Esperidi hanno conservato e su cui hanno vegliato dall'alba dei tempi è il lascito all'umanità, dove ciò che è accaduto, ciò che è e ciò che succederà mai verrà perduto.
Benvenuti nel Giardino delle Esperidi.
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